martedì 19 agosto 2014



Premettendo: due generi di film che mi piacciono in particolar modo sono le commedie, e gli horror. Ancora più di questi due, sono gli zombie.
Sì, sono un grande fan degli zombie, e sono pronto a sbranare chiunque abbia il coraggio di dire che i film sugli zombie sono tutti uguali. Certamente, negli anni ci hanno praticamente tartassato con film, serie tv, fumetti, videogiochi e quant'altro, e indubbiamente tra remake e altre tamarrate qualcosa di già visto è sempre presente. Sia chiaro che a me non piacciono gli zombie a prescindere, sono molto legato allo zombie Romeriano (e grazie al ca**o, direi), ma quando si ha modo di poter vedere qualcosa di diverso dal solito film zombie-apocalittico, mi ci fiondo. E Deadgirl è uno di questi film, che oserei dire originale, per niente banale, e di forte impatto.

La storia, diretta da Marcel Sarmiento e Gadi Harel per la sceneggiatura di  Trent Haaga (Citizen Toxic: The Toxie Avenger IV), parla di due amici, Rickie e JT, che vengono alla scoperta del corpo di una donna, che si rivelerà essere uno zombie la quale diventerà oggetto delle loro perversioni. Da qui, si susseguiranno una serie di vicissitudini seguendo passo passo i personaggi principali e il loro rapporto morboso con questa zombie, e in particolare l'interesse amoroso di Rickie, la bella Joann, amore che neanche a dirlo, non è corrisposto. Senza andar troppo a spoilerare, diciamo anche che il film non è neanche tanto cruento e per niente spaventoso, e ciò nonostante riesce comunque a colpire grazie ai suoi contenuti, che sono anche di una natura abbastanza dubbia: far sesso con uno zombie, equivale allo stupro o alla necrofilia? Questo è più che altro il pensiero che mi son posto io da solo, il film in realtà vuole più esplorare il lato egoistico delle emozioni umane, dalla semplice voglia di sfogare le proprie repressioni sessuali, sia a quelle più "docili". Bellissima la scena finale, in cui si arriva a mettere in dubbio la vera natura del protagonista: è per davvero innamorato, o anche lui segue la sua natura umana, pensando semplicemente ai propri interessi pur di non restare da solo con un sentimento non ricambiato?

Il film, inedito in Italia, non ha un cast molto conosciuto, salvo qualche faccia già apparsa in altri film horror più o meno conosciuto (Cabin Fever, Cappuccetto Rosso Sangue), però devo riconoscere che è impeccabile. Una produzione seria, per un film che non ha trovato molto riscontro col pubblico di massa, anche se nonostante tutto ha ricevuto delle critiche abbastanza positive. Personalmente, è stato uno di quei film che mi rimarrà impresso. Un buon horror, con delle parti divertenti che non stonano col film; una storia che forse mancherà di tensione, ma fa restare attaccato allo schermo, per capire dove si andrà a finire. Se proprio l'elemento horror caratteristico, quale lo spavento improvviso, la tensione, etc., qui non sono presenti, troviamo più un lato psicologico che arriva a disgustarci, a disprezzare la razza umana, quale buona o cattiva che sia. Un film che mette in dubbio le basi morali di ogni essere umano.

Bello, promosso, posto sulla videoteca meritatissimo.

0 commenti:

Posta un commento