lunedì 21 settembre 2015



Ed eccomi qui a parlare di nuovo di zombie!
D'altronde, da grande appassionato quale sono, cerco sempre di non perdermene nemmeno uno. E per mera curiosità, mi sono imbattuto in Dead Rising: Watchtower, film ispirato al medesimo videogioco della Capcom che vede all'attivo ben tre titoli su console. Dirò la verità, io a Dead Rising non ci ho giocato poi molto, non l'ho neanche mai finito, ergo non ho una conoscenza molto approfondita, quindi ho visionato questo film non con gli occhi di un fan della serie, ma come un appassionato di film di zombie e devo dire la verità... sono abbastanza sicuro che questo film sia all'altezza di ogni aspettativa, sia da parte dei fan del videogioco che dagli amanti degli zombie movie!

Gli avvenimenti di Dead Rising: Watchtower prendono piede nello stesso universo narrativo del videogioco, dove l'epidemia zombie si è oramai diffusa in gran parte del paese. Non tutto, però, è perduto e sul mercato è stato introdotto lo Zombrex, un particolare farmaco che va somministrato una volta al giorno a chi è stato morso da uno zombie per evitare che ci si trasformi. Il protagonista, Chase Carter, è un reporter incaricato ad effettuare un servizio in uno degli avamposti dove vengono accolte queste vittime ma verrà ben presto coinvolto in una serie di circostanze sospette che vedrà l'avamposto venir assalito dagli zombie. Affamato di scoop, Chase si affiancherà a Crystal, una ragazza conosciuta all'avamposto, e indagherà più a fondo sulla realtà dietro lo Zombrex affrontando - come ovvio che sia - orde di zombie, nel puro stile di Dead Rising ovvero improvvisando armi improbabili con qualsiasi oggetto capiti a tiro.

Il punto di forza di Dead Rising: Watchtower è stato il riuscire a creare un film che non va a crearsi un universo narrativo distaccato, come accade nella serie cinematografica di Resident Evil, bensì ci si affianca, ne fa riferimento e l'esempio è l'introduzione del personaggio di Frank West, primo protagonista della saga videoludica, il quale si lascia andare in numerose gag con i suoi improbabili consigli sulla sopravvivenza zombie durante gli intervalli dati al film che vengono posti come servizi del telegiornale, che è comunque parte attiva della storia stessa. Una scelta che direi azzeccata, una trovata a dir poco geniale, se contiamo che grazie a ciò si consente non solo di creare un film che ne ricalca un po' i contenuti ma allo stesso tempo propone anche una storia originale, una continuazione di quell'universo già creatosi e che, ricordiamolo, non è altro che un mero omaggio ai film di stampo Romeriamo che un vero e proprio videogioco classico sugli zombie. E Dead Rising: Watchtower tiene conto proprio di questo, non propone la solita solfa degli zombie indemoniati trasformati in infetti che corrono come pazzi, bensì gli zombie classici, quelli spaventosi che attaccano in orde infinite, aggiungendo però quella dose di splatter che tanti altri film han cercato di proporre e che la controparte ludica di Dead Rising era riuscita a riproporre e qui è presente alla stessa maniera senza eccessive esagerazioni. Un film divertente che non si limita ad essere soltanto un mix di violenza gratuita ma che è molto di più: ha una trama ben solida e funzionale. Non solo un film creato ad hoc per proporre scene di uccisioni divertenti (e qui ce ne sono molte), insomma.

Un'occhiata anche al trucco ben curato degli zombie.
Nella foto a destra, il regista Zach Lipovsky, alla sinistra un cameo delle gemelle Jen e Sylvia Soska

In definitiva, Dead Rising: Watchtower non è solo uno dei film ispirato ai videogiochi più belli di tutti, ma è uno dei film di zombie più belli che abbia mai visto. Sono abbastanza abituato, oramai, a vedere film che grosso modo son la stessa cosa. Qualche uccisione divertente, qualche sorriso strappato, ognuno con una propria particolarità ma sostanzialmente mai nulla di nuovo. E badiamo bene, a me piacciono quasi tutti, ma questo Dead Rising è un qualcosa di veramente unico. Un film di genere che è sì leggero ma non lascia dietro nessun aspetto della filmografia classica degli zombie, dai veri nemici identificati come il genere umano alla caratterizzazione vera e propria dei non-morti. Inoltre, ho trovato molto divertenti i siparietti con protagonista Frank West, interpretato da Rob Riggle, il quale riesce a dare maggior spessore all'identità stessa del film, per non parlare anche del tono spregiudicato che tutto il film assume con una totale assenza di morale da parte dei protagonisti, tutti egoisti dediti alla propria sopravvivenza senza doversi sacrificare per gli altri, zombie bambini assassinati in una maniera così naturale che risulta quasi una provocazione al cinema di massa che si ostina a non oltrepassare un determinato confine. Confine che Dead Rising oltrepassa alla grande. Se non è uno dei film più belli sugli zombie, giudicate voi stessi.


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